mercoledì 23 novembre 2011

Truffa Auditel. Mediaset ruba 300 milioni di euro di pubblicità?




[Ciò che state per leggere è un capitolo di un libro che sto scrivendo]


L’opinione pubblica internazionale non è a conoscenza di un singolare evento avvenuto durante le elezioni politiche svoltesi in Italia il 12 e 13 Aprile del 2006.
Durante quelle elezioni tutti i movimenti politici italiani si erano divisi equalmente in due coalizioni di cui una era guidata da Silvio Berlusconi e l’altra da Romano Prodi.
I sondaggi pre elettorali assegnavano alla coalizione guidata da Prodi un vantaggio di 4 punti percentuali e così sembrò quando il giorno delle elezioni ai sondaggi si aggiunsero gli exit-poll e le proiezioni effettuate sulle schede scrutinate.
Questi tre strumenti statistici erano concordi a dare a Romano Prodi un 52% di consenso elettorale contro un 48% che avrebbe invece preso Berlusconi.
Ma incredibilmente quando partì lo spoglio delle schede il vantaggio di Prodi andò riducendosi sempre di più fino a che non si ebbe un risultato beffardo e oltremodo straordinario, la coalizione guidata da Berlusconi rimontò tutto lo svantaggio e fu quasi sul punto di vincere, senonchè si fermò ad appena 24mila voti dalla soglia che avrebbe fatto scattare il premio di maggioranza in suo favore.
E’ questo l’evento singolare che si ebbe in quel giorno, la totale sconfitta di tutti i meccanismi statistici di tipo predittivo, cosa mai avvenuta prima in nessuna elezione che si ricordi.
Questo “singolare evento”, a seconda del lato da cui lo si vuole analizzare, potrebbe essere una riconferma della incapacità dell’essere umano di poter controllare il mondo, oppure una semplice curiosità, o qualcosa che prima o poi doveva accadere perchè tutte le tecnologie sono difettose e la scienza statistica non dovrebbe eludere questa regola.
Nessuna di queste considerazioni giustificano l’inserimento di quell’episodio in un libro che parla di complotti se qualche mese dopo un giornalista italiano, Enrico Deaglio, non avesse pubblicato un DVD dal titolo “Uccidete la democrazia” in cui illustrò una tesi alquanto bizzarra.
Durante quelle elezioni si sarebbe verificato una specie di “golpe telematico” e l’indizio più probante era da ricercarsi nella scomparsa delle schede bianche e nulle.
Cosa era accaduto esattamente?
Durante tutte le elezioni che si sono svolte in Italia si verificava un fenomeno costante, una quota di elettori si recava al seggio e per un motivo o per l’altro inserivano nell’urna una scheda priva della preferenza oppure con qualche incongruenza che portava il presidente di seggio ad annullare quella scheda.
I motivi potevano essere i più vari, alcuni inserivano schede bianche per protesta aggiungendo anche frasi ingiuriose, altri forse erano indecisi, altri ancora magari non sapevano come votare e neanche è da escludere che gli elettori daltonici  o con problemi di vista non sapessero distinguere il simbolo del partito da votare e che nell’incertezza decidessero di astenersi.
Ma c’era qualcosa che non cambiava mai elezione dopo elezione, la percentuale di schede bianche e nulle era sempre costante, nell’ordine del 4-5% dei voti espressi.
Ebbene durante le elezioni del “singolare evento” questa quota di schede bianche e nulle crollò all’1%.
Questa fu l’incongruenza che portò Deaglio a formulare l’ipotesi che durante la trasmissione dei dati elettorali un semplice software potesse aver cambiato i dati attribuendo la quota mancante di schede nulle direttamente al partito di Berlusconi, Forza Italia, che passò dal 18% che i sondaggi gli attribuivano al 23%, guarda caso proprio la percentuale che mancava ai sondaggi, agli exit-poll e alle proiezioni.
Dopo la pubblicazione di quel DVD ci fu per qualche settimana in Italia un dibattito acceso, nel classico stile delle teorie del complotto, ma non portò a nulla di rilevante.
Tutta la faccenda fu dismessa quasi come una curiosità e si disse che non era possibile verificarla perchè si sarebbero dovute ricontare tutte le schede e la particolare legge elettorale italiana non lo ammetteva.
Solo un atto di imperio da parte del Parlamento o del Governo avrebbe potuto dare seguito alle teorie complottiste di un giornalista che dirigeva una testata dalla diffusione relativamente scarsa.
Dopo un pò il dibattito su questo “singolare evento” si spense, nessuno ci tornò più sopra.
Non può non balzare agli occhi che se la tesi di Deaglio avesse un qualche barlume di verità entrerebbe a pieno titolo in un testo che parla di complotti.
Ma come poterla provare? E soprattutto come poter smontare la tesi principale della difesa? E cioè perchè non sono andati fino in fondo? Dopo aver fatto tutto quello sforzo cosa li ha bloccati?
Ebbene qui si porterà avanti una tesi diametralmente opposta che non considera il principale argomento della difesa, anzi lo ignora e procede oltre.
E la tesi è la seguente: se per davvero le elezioni del 2006 furono truccate i meccanismi, ovverosia il “singolare evento”, di quel tentato golpe telematico, non furono creati per quella specifica occasione ma molto probabilmente essi furono ispirati e copiati da un altro “singolare evento”.
E quale sarebbe questo primo “singolare evento” che ha preceduto quello del 2006?
Chi scrive pensa di averlo individuato e forse più che di un “singolare evento” si dovrebbe parlare di una “stranezza” e questa “stranezza” si verifica nel sistema di raccolta degli ascolti televisivi che in Italia è amministrato da una società chiamata Auditel.
Occorre a questo punto fare una breve parentesi ed illustrare come funziona il sistema di rilevamento degli ascolti televisivi, che fu inventato in USA negli anni 50.
Quando la televisione iniziò a prendere sempre più piede sorse il problema di sapere quante persone avevano visto un certo programma in modo da poter prezzare adeguatamente gli spot che venivano inseriti nelle trasmissioni.
Un’azienda di nome Nielsen applicò gli strumenti della statistica che Gallupp aveva iniziato a sviluppare 30 anni prima e che erano usati per determinare in anticipo i risultati elettorali.
Fu perciò dato a un gruppo selezionato di famiglie americane un televisore adeguatamente modificato che registrava minuto per minuto quali programmi la famiglia vedeva.
Assumendo che quello fosse un campione rappresentativo del pubblico americano si poteva presumere che se il 20% di essi aveva assistito a una puntata di “Bonanza” allora anche il 20% dell’intero pubblico televisivo aveva fatto lo stesso.
Grazie a questo dato le TV commerciali americane potevano prezzare gli spot degli inserzionisti pubblicitari e chiedere 10 o 100 a seconda di quanti americani avessero visto quel tal programma.
In Europa invece inizialmente la TV fu sviluppata dal settore pubblico e si ricorse alla imposizione di un canone, o tassa televisiva, che gravava sul possesso dell’apparecchio.
Ma a partire dagli anni 70-80 anche in Europa prese piede la Tv commerciale che si finanziò con gli stessi strumenti che si usavano negli USA, la pubblicità, e che dovette ricorrere ad agenzie di raccolta dati che usavano gli stessi mezzi statistici delle corrispondenti aziende americane.
In Italia questo compito fu affidato a una ditta chiamata Auditel.
Nel frattempo, sempre negli USA, negli anni 70 nacque la TV via cavo, o pay-tv, che a differenza della TV pubblica e della TV commerciale offriva un’ampia gamma di canali televisi in cambio di un abbonamento mensile.
Quando la pay-tv iniziò a prendere sempre più piede si assistette a un fenomeno che non meravigliò molti.
La famiglia che sottoscriveva un abbonamento alla pay-tv iniziava a trascurare sempre di più i programmi delle emittenti classiche, o cosiddette generaliste, fino a che essi non rappresentavano che la minoranza del tempo che la famiglia passava a guardare la TV.
In particolare nel Regno Unito la pay-tv di Murdoch divenne quasi il principale referente televisivo del pubblico.
Anche in Italia nel 2003 ci fu l’ingresso massiccio della pay-tv di Murdoch, il cui nome è SKY, che arrivò in breve tempo a raggiungere quasi 5 milioni di abbonati.
Fatto questo brevissimo riassunto della storia dell’industria televisiva torniamo all’argomento principale, cioè al “singolare evento”, alla “stranezza” che collega il sistema di raccolta dei dati televisi al presunto golpe telematico che si sarebbe verificato in Italia nel 2006.
E lo faremo mettendo ora una lista di film americani che furono tramessi nel 2007 da Rete4, una delle tre reti televisive possedute da Berlusconi, con il relativo incasso al Box Office americano, la data in cui quel film fu trasmesso da Rete4 e soprattutto con lo share e l’audience dichiarati dall’Auditel.
Prima di analizzare la lista dei film occorre un’altra piccola premessa per chiarire la differenza tra share e audience.
Lo share rappresenta una percentuale del totale del pubblico televisivo mentre l’audience il numero assoluto degli spettatori.
Così se alla mezzanotte ci sono 3 milioni di spettatori in tutto davanti alla TV e un programma fa il 30% di share esso è visto da 900mila persone, ma se alle 21 ve ne sono 9 milioni e un programma fa il 20% di share esso sarà visto da 1,8 milioni.
E’ ovvio che lo spot trasmesso nel programma visto da 1,8 milioni costerà il doppio di quello inserito nel programma di mezzanotte anche se questo ha avuto il 30% di share contro il 20% di quell’altro.
Fatta questa premessa ecco di seguito la lista dei film dalla quale sarà evidenziata una “stranezza”.


Titolo                                       Share                     Audience                  Box Office

1)Don't say a word (25/5)      12,54%                   2.342.000                 54.997.000
   

2)A rischio della vita(26/6)      12,07%                    2.371.000                 20.350.000

3)Malice(4/6)                         11,37%                    2.442.000                 46.405.000

4)Giochi di potere(30/6)         11,16%                    1.597.000                 83.351.000  

5)Caccia mortale(8/6)            11,04%                    2.314.000                  4.225.000

6)Tango&Cash(19/6)            10,96%                    2.292.000                 64.408.000

7)Ultima Missione(28/5)        10,87%                    2.808.000                    N.D.   (*)
 
8)Jane Eyre(6/6)                   10,58%                    2.498.000                  5.200.000

9)Il solitario di Rio Grande(2/7)  10,24%                2.100.000                     N.D.  (*)

10)Arma Letale2(11/5)         9,79%                      2.214.000             147.253.000

11)Danko(12/5)                   9,39%                     2.076.000                34.994.000

12)Cliffhanger(10/5)            9,05%                      2.131.000               84.049.000

13)L'onore degli uomini(29/5)   8,63%                      2.045.000               48.818.000

14)Revenge(21/6)              8,56%                     1.647.000               15.645.000

15)Arma Letale3(4/5)          8,02%                     1.921.000             144.731.000

16)Basic istinct(12/5)           7,74%                     1.509.000             111.727.000

[Dati sul Box Office presi dal sito Box Office Mojo]

Qual'è la "stranezza" che si evince da questa lista? Eccola: come mai i film che hanno incassato più di 100 milioni di dollari sono tutti al fondo della classifica?
Ci si faccia caso attentamente, sembra una costante, non un accidente, i film campioni di incassi sono costantemente battuti, nessuno di essi conquista il podio, nessuno di essi è tra i primi 5, il primo arriva solo al 10° posto.
In questa lista sono stati messi solo film americani perchè così è possibile confrontarli meglio anche coi risultati delle altre TV europee.
In questa ipotesi noi assumiamo che il consumo culturale degli italiani non differisca molto da quello degli altri europei quando trovano sul mercato prodotti che non parlano della loro realtà nazionale.
Ebbene negli altri paesi europei molti di quei film, titoli come “Jane Eyre” o “Tango&Cash”, o non sono trasmessi o quando lo sono in genere performano meno negli ascolti televisi dei titoli che invece hanno avuto un buon incasso al cinema.
E a questo punto dovremmo anche aggiungere che fatta eccezione per alcuni titoli come “Il mio grosso grasso matrimonio greco” che parlano di uno specifico tratto culturale americano in genere ciò che ha successo negli USA poi ha anche successo in Europa.
Americani ed europei possono differire a volte anche sensibilmente per lo sport, il teatro, la letteratura, ma non per la pizza e il cinema.
E’ possibile fare tutte le ricerche sui database che sono disponibili in rete, quando in Francia o in Germania viene distribuito nei cinema “Basic Istinct” esso incassa più di “Don’t say a word”, succede cioè la stessa cosa che si verifica negli USA.
E quando questo avviene c’è una regola molto ben definita che tutti quelli che lavorano nell’industria culturale sanno, un film che incassa poco nei cinema avrà anche una bassa audience.
Addirittura è l’incasso nei cinema che spesso determina il prezzo di acquisto di un film perchè si sa in anticipo che quel film avrà successo anche in TV.
Ma con una eccezione, quando il film di basso incasso è trasmesso in Italia da Rete4.
In quel caso e solo in quel caso esso invece batte costantamente i film campioni di incasso.
Eccola la “stranezza”, la regola invertita, il motore che non gira, il  corpo che non risponde, per fare una analogia è come se il successo del sushi che si è avuto in Europa in Italia fosse passato come l’acqua sulla roccia, anzi è come se gli italiani andassero pazzi per la cucina della Mongolia Interna.
E per esperienza personale vi posso assicurare che non é cosi‘ anche a Roma e a Milano si possono trovare gli stessi sushi-bar che ci sono a Londra e a Parigi.
Quando quei film sono stati distribuiti nei cinema gli italiani si sono comportati come tutti gli altri europei, hanno premiato “Arma Letale” al botteghino facendogli incassare più di “Giochi di Potere” e “Malice”, però quando quegli stessi film sono stati trasmessi da Rete4 si sono buttati a vederli in notevole numero preferendoli a “Basic Istinct”.
Si potrebbero aggiungere anche altri particolari, analizziamo per esempio i due film della lista che sono stati segnati con asterichi, e cioè “Il solitario di Rio Grande” e “Ultima Missione” al nono e al settimo posto.
Il primo è un film del 71 con John Wayne, uno degli attori più famosi di sempre ma che era morto da quasi 30 anni quando il suo film fu trasmesso da Rete4, e che pertanto era da considerarsi virtualmente sconosciuto per una grossa parte del pubblico televisivo italiano, approssimativamente tutti quelli che erano nati a partire dal 1980.
Negli stessi USA i film di John Wayne sono trasmessi solo dai canali “Classic Movies” perchè non hanno più pubblico sulle TV generaliste.
Ma secondo i dati Auditel il 10% del pubblico televisivo di quella sera si sintonizzò su Rete4 e si vide quel film per intero.
Ancora più singolare è quello che accade per l’altro film asteriscato, “Ultima Missione”, il cui titolo originale è “The Belly of the Beast” e che ha come attore principale Steven Seagal.
Secondo il sito IMDB il film ha trovato una unica distribuzione in Spagna dove ha incassato la misera cifra di 70mila $, non risulta che sia mai stato distribuito in Italia quindi quella doveva essere una prima assoluta per il pubblico italiano.
E anche qui troviamo sempre la stessa “stranezza”, quell’”evento singolare” attorno a cui ruota questa analisi, quando quel film sconosciuto al pubblico italiano viene trasmesso da Rete4 esso ha più spettatori di “Arma Letale” e “Basic Istinct”.
E la “stranezza” aumenta se si vanno a vedere i voti e i commenti che il film riceve su Film Scoop, un sito di cinema in lingua italiana.
Il film riceve una media di 2,89 voti di apprezzamento su una scala di 10 ma quello che colpisce sono i commenti che si possono leggere e che vengono qui riportati


Clint Eastwood scrive : Il solito. Abbiamo ancora Seagal che deve vendicarsi, cambia solo il movente. Dopo venti pellicole sempre allo stesso punto. Ma alla fine dei conti è un lavoro come tutti gli altri e Nico non sembra essere dispiaciuto. Stessa faccia, stessa mimica limitata a 2-3 mosse che lo hanno fatto diventare una star negli anni '90 e stessi indumenti (perché no?), forse per scaramanzia. Non mancano, come al solito, dialoghi ben sviluppati e scene cult come quando salta da un vagone e becca al volo subito tre cinesi, poi divertendosi, sul carrello in marcia, un intero esercito.

Baskettaro00 scrive: Tra i film di S.Seagal che ho visto non è tra i migliori. Oramai il più che 50enne non è adatto per recitare in simili film. Deve abusare quasi continuamente di una controfigura, e la sua recitazione va via via calando.
Parlando del film incomincerei col dire che è sempre la solita solfa cino/americana.
Si risolve tutto con scazzottate e sparatorie e più non posso, ed in alcune scene si sfiora la soglia del ridicolo(da sbellicarsi quella in cui il nostro adorato divide in due una freccia mentre stava per colpirlo con un colpo di spada.)
Anche se mi piacciono questo genere di film, il prodotto in questione lo sconsiglio a tutti coloro che ne vedono in continuazione.

Bulldog scrive: Il punto più basso toccato nella carriera ,già penosa di per se, di S.Seagal. Non è davvero possibile produrre un film simile. Rimasi allibito.

LordSynclair scrive: un film inutile e assurdo incredibile anche aver speso cinquantamilaeuro per finanziarlo

Soulbringer scrive: Va benissimo per ridere...ridere di gusto sui personaggi idioti, sulle scene da baraccone e sulle spacconate esageratissime di questo filmetto! Steven mio caro basta ca***e..

Nettuno85 scrive: Povero Steven, come si è ridotto! Ormai ultra cinquantenne, in sovrappeso e con una recitazione che con il tempo invece di migliorare sembra peggiorare sforna un film che lo copre di ridicolo.
Ormai il vecchio Steven è ridotto ad usare una controfigura anche per correre e addirittura durante i combattimenti che, fino a qualche anno fa, erano il suo cavallo di battaglia!!!!
Meglio ricordarlo com'era in Nico o in Trappola in alto mare, questi suoi ultimi film bisogna considerarli come incidenti di percorso di un testardo ex duro che tenta di imitare l'immortale e bionico (nonchè alieno) Chuck Norris!
Ritirati fin che sei in tempo!

Mikland83 scrive: Veramente ridicolo, Steven dovrebbe veramente lasciar perdere, ormai fa solo pena.Film veramente penoso e l'interpretazione del protagonista ancora peggio.
Lasciamo perdere

Arnold scrive: Film davvero ridicolo

John J Mike scrive: Una vera delusione, mi aspettavo di trovare il solito cazzutissimo Seagal e invece mi ritrovo un ciccione che fatica persino a tenere gli occhi aperti, più simile a Jim Belushi che a un esperto di arti marziali; film scontato, banale e surreale, che ruota attorno alla (in questo caso patetica) figura di Seagal. Peccato

E questi sono tutti i commenti presenti su quel sito.
Ricapitolando il film di Seagal non ha avuto una distribuzione nei cinema italiani perché lo stesso distributore non ha ritenuto il film degno di essere stampato, in rete c’è un sito dove riceve voti bassissimi e dove non è possibile trovare uno spettatore italiano che ne parli bene ma quando esso il 28 maggio del 2007 è stato trasmesso da Rete4 ben il 10,8% del pubblico televisivo, pari a quasi 3 milioni di persone, ha perso due ore della propria vita a guardarlo.
Essi avrebbero potuto fare tante altre cose, tra cui anche navigare in rete o leggersi un libro o una rivista, ma hanno preferito guardarsi un film che poi su Film Scoop hanno votato come brutto, e soprattutto lo hanno preferito ad altri film come “Basic Istinct” che invece avevano premiato al cinema e che conoscevano abbastanza bene.
Nel dettaglio secondo l’Auditel il film di Seagal è stato visto da ben 1.3 milioni di italiani in più che non quello con Sharon Stone.
Ma allora quale potrebbe essere stato lo share reale di quei film? Ipotizzando che i film che hanno incassato più di 100 milioni abbiano avuto lo share dichiarato da Auditel immaginiamo di togliere a quelli che stanno sotto la soglia dei 100 milioni di incasso 7 punti.
Otteniamo questa nuova lista

Titolo                               Share                   Audience                  Box Office

1)Arma Letale2(11/5)      9,79%                  2.214.000               147.253.000

2)Arma Letale3(4/5)       8,02%                  1.921.000               144.731.000

3)Basic istinct(12/5)        7,74%                  1.509.000               111.727.000

4)Don't say a word(25/5)   5,54%                 1.033.000                54.997.000

5)A rischio della vita(26/5)  5,07%                 995.000               20.350.000

6)Malice(14/5)                  4,37%                     993.000                46.405.000

7)Giochi di potere(30/6)    4,16%                      595.000               83.351.000

8)Caccia mortale(8/6)        4,04%                     846.000                   4.225.000

9)Tango&Cash(19/6)        3,96%                     828.000                64.408.000

10)Ultima Missione(28/5)    3,87%                     999.000                      N.D.

11)Jane Eyre(6/6)               3,58%                      845.000                5.200.000

12)Il solitario di Rio Grande(2/7)   3,24%                 664.000                     N.D.

13)Danko(12/6)                  2,39%                      528.000                34.994.000

14)Cliffhanger(10/5)            2,05%                      482.000                84.049.000

15)L'onore degli uomini(29/5)  1,63%                      386.000                48.818.000

16)Revenge(21/6)             1,56%                       300.000               15.645.000

Che cosa curiosa! Adesso i film campioni di incassi stanno tutti ai primi posti, il film della Stone non è più al 16° posto, ma riesce a battere diversi film, ne batte abbastanza da collocarsi al terzo posto, si torna alla situazione che si era avuta al botteghino, a quello che accade nelle tv degli altri paesi europei.
Se questa ipotesi ha un qualche fondamento di verità è evidente che le TV di Berlusconi, con la complicità dell’Auditel, stanno commettendo un grave abuso.
Nel dettaglio ogni punto di share nel mercato pubblicitario italiano vale 50 milioni di euro, se per davvero l’ipotesi dei 7 punti rubati fosse corretta il furto è nell’ordine di 300 milioni di euro.
E perchè sono proprio 7 i punti rubati? Non potrebbero essere 5 o 9?
No, perchè se fosssero 9 alcuni film finirebbero per avere uno share negativo e se fossero solo 5 alcuni film di bassa qualità finirebbero per avere uno share comparabile coi film cosidetti blockbuster e noi ipotizziamo che ci debba essere una distanza tra i film loffi e quelli brillanti.
Ma i punti rubati non potrebbero 6 o 8?
E questo potrebbe anche essere per un motivo molto semplice, noi non sappiamo i dettagli e assumiamo quel valore come probabile come anche approssimiamo il furto complessivo a 300 milioni invece che a 350 perchè dall’analisi che abbiamo fatto non sempre il furto di share si verifica, nella lista dei sedici film abbiamo ipotizzato che questo non sia avvenuto sempre ma solo per 13 volte.
Ma allora dove sono andati a finire questi 7 punti rubati? Perchè è ovvio che debbono appartenere a qualcun altro visto che comunque il totale deve fare 100.
La risposta più probabile è che essi appartengano a SKY, alla pay-tv che ha conquistato 5 milioni di abbonati.
Perchè qui interviene l’altra “stranezza” di tutta la vicenda.
Come si è detto all’inizio quando una famiglia sottoscriveva un abbonamento alla pay-tv, sia negli USA che in Europa tendeva a diminuire le ore di visione della TV generalista, dappertutto tranne che in Italia.
Per esempio in Spagna quando la penetrazione della pay-tv aveva raggiunto le percentuali italiane lo share era doppio di quello dichiarato da Auditel, e anche nel Regno Unito era avvenuto lo stesso.
Secondo i dati Auditel si dovrebbe ipotizzare che una famiglia italiana che spende in media 40 euro al mese per l’abbonamento non monetizza il suo investimento, non esplora le centinaia di canali che SKY gli mette a disposizione, continua lo stesso a vedere la TV generalista fregandosene dei soldi che spende per SKY.
E’ una famiglia molto generosa nei confronti delle TV del premier, l’unica spiegazione a questa “stranezza” è che essendo Berlusconi anche capo di un partito politico essi vogliono continuare a supportarlo anche facendogli vincere la sfida dello share.
Cioè quei quasi tre milioni di italiani che hanno speso due ore a guardarsi “Ultima Missione” erano tutti suoi elettori e hanno fatto lo sforzo di sorbirsi un film orribile per patriottismo.
O invece non si dovrebbe ipotizzare qualcosa di diverso? Che cioè i dati Auditel siano truccati?
E se si quale potrebbe essere il vero share delle tre aziende che operano sul mercato televisivo italiano?
Qui di seguito si ipotizza lo share medio reale che ci doveva essere nel 2007, l’anno seguente alle elezioni oggetto di questo studio

Dati Auditel “ufficiali”                                           Dati Auditel “corretti”
                        
RAI 40%                                                                 RAI 40%
Mediaset 38%                                                       Mediaset 31%
SKY 8%                                                                  SKY 15%
Altri 14%                                                                Altri 14%

Anche se questa è solo l’ipotesi su come doveva essere lo share effettivo del campione Auditel nel 2007 è chiaro che probabilmente questo sistema era in vigore da molto prima, forse già dall’anno in cui SKY sbarcò in Italia, cioè il 2003.
Già da allora è probabile che le reti di Berlusconi abbiano iniziato a perdere ascolti in favore di SKY, anche se magari il presunto furto di share era forse nell’ordine di 3 o 4 punti.
Una volta dimostrato che questa “stranezza” esiste per davvero, che il comportamento degli spettatori televisivi italiani è “eccentrico” rispetto a quello degli altri paesi europei come si rapporta tutto ciò con la scomparsa delle schede bianche e nulle?
A questo punto penso sia ovvio alla maggior parte dei lettori, si rapporta constatando che i due sistemi sono concettualmente molto simili.
Se per davvero in fase di trasmissione dei dati elettorali la percentuale delle schede bianche è stata trasferita a Forza Italia è come se avessero applicato lo stesso medesimo sistema che userebbero per truccare i dati televisivi.
Se nei computer del Viminale c’era un software che diceva di assegnare il risultato delle schede bianche al partito di Berlusconi allora dovrebbe esserci anche un software analogo che nei computer Auditel assegna i 7 punti che spetterebbero a SKY a Mediaset.
La tesi di questo studio è la seguente, per provare che le elezioni del 2006 erano regolari occorre provare che anche i dati Auditel sono corretti, se cioè gli italiani preferiscono per davvero la cucina della Mongolia Interna al sushi.
Perchè chi ha messo in atto questo sistema di alterazione dei dati elettorali non lo avrebbe creato dal nulla e solo per quella occasione, ma costantemente ne userebbe uno analogo per assegnare alle TV di Berlusconi i 7 punti di share che invece sarebbero di SKY.
A questo punto potremmo anche ipotizzare come sia fatto il software che altera i dati.
Ogni volta che in prima serata un programma che passa su Rete4 scende sotto il 5% di share è probabile che ci sia una linea di codice che gli riassegna 7 punti.
L’istruzione condizionale sarebbe di questo tipo

IF Rete4<5 THEN Rete4=Rete4+7

Ammesso che questa ipotesi abbia un fondamento di verità si potrebbe addirittura anche ipotizzare il nome della persona che avrebbe ideato questo sistema, e cioè colui che era presidente Auditel nel 2006 e che risponde al nome di Giulio Malgara.
Questo tizio è quello che ha scoperto che gli italiani hanno una passione sfrenata per la pentola mongola.
Basterebbe andare a chiedere a lui se per davvero è così, analizzare per bene il software dei computer in dotazione all’Auditel e solo dopo potremmo andare oltre l’obiezione della difesa “perchè non sono andati fino in fondo? Che senso ha fare tutto questo sforzo per poi perdere le elezioni in ogni caso?”
Andando a indagare su Giulio Malgara sapremo se per davvero nel 2006 in Italia si verificò il primo tentato golpe telematico della storia.